VIVISEZIONE
La vivisezione
è sicuramente uno tra i crimini peggiori che quotidianamente l’uomo compie nei
confronti degli animali.
Per
vivisezione, o sperimentazione “in vivo”, si intende
qualsiasi
esperimento eseguito su animali. Non tutti gli esperimenti
prevedono la dissezione dal vivo, ma
tutti sono
cruenti ed invasivi nei confronti degli animali. Per questo e
per ragioni giuridiche, il termine vivisezione si usa come sinonimo più efficace
e preciso del generico “sperimentazione animale”. I test su animali si
effettuano spesso in risposta ad antiquate prescrizioni di legge. I risultati
ottenuti sono
aleatori
e inutili.
Questi
esperimenti ostacolano l'impiego di sostanze e di tecniche valide, causando
molti danni, di diversa portata.
Una volta
praticati sugli animali, i test si ripetono poi sull’uomo, con altre forme e
tempi, spesso senza informare esaustivamente sui rischi e sui benefici che corre
chi subisce la sperimentazione.
QUALI ANIMALI?
Cani, primati, cavalli, ratti, topi, mucche, maiali, pecore, piccioni, furetti,
rettili, pesci, uccelli
provenienti da allevamenti o, per alcune specie, catturati in natura.
Ogni specie si differenzia per struttura fisica e biochimica dalle altre, perciò
non esiste una specie che possa essere considerata modello sperimentale
per un'altra. Gli "animali da laboratorio", spesso
frutto di selezioni e manipolazioni genetiche, frequentemente differiscono
perfino dai loro simili in libertà. Anche le malattie indotte sugli animali a
fini sperimentali sono diverse dalle patologie che si manifestano naturalmente.
I NUMERI
In Italia vengono sottoposti a vivisezione circa 3000 animali al giorno. In 3
anni il numero di animali sottoposti a vivisezione è stato di 2.735. 887.
Anche se il quadro scientifico e legislativo europeo
prevede la promozione dei metodi alternativi alla sperimentazione animale, non
si rileva nessuna tendenza progressiva nella riduzione del numero totale
di animali utilizzati. Il dato numerico, già di per sé allarmante, è
fortemente sottostimato visto che non rientrano nelle
statistiche invertebrati, embrioni, feti e animali utilizzati già soppressi.
CAMPI DI
APPLICAZIONE
I
campi di applicazione degli animali nella sperimentazione sono molteplici e
diversificati e coprono cinque macro-aree:
1) Lo sviluppo di prodotti ed apparecchi rappresentato dal 64% del
totale;
2) La ricerca di base col 25%;
3) I test di tossicità con il 7%;
4) La diagnosi di malattie con più del 1,7%;
5) La formazione, con una piccola percentuale.
I TEST
Per testare i prodotti, secondo i casi, gli animali vengono avvelenati,
ustionati, accecati, modificati geneticamente, mutilati, costretti ad ingerire
sostanze chimiche di ogni genere, irradiati, cosparsi di insetticidi,
disinfettanti,conservanti, inoculati con virus e batteri, resi dipendenti da
droghe, privati dei genitori per effettuare test psicologici.
L'anestesia? Non è obbligatoria.
La vivisezione si pratica soprattutto per inerzia culturale.
Spesso chi utilizza animali lo fa perché gli è stato imposto durante il proprio
corso di studi come un “male necessario”, giustificando l’uso di animali con la
sua presunta utilità per la salute umana.
Nonostante la comprovata validità dei metodi alternativi, le normative
antiquate richiedono ancora test da effettuarsi su animali.
Il 90% dei farmaci testati sugli animali non supera le prove cliniche sull’uomo.
Allora perché parte della ricerca è ancora restia al cambiamento?
Sperimentare su animali è anche un mestiere fatto di procedure e condotte
specifiche e chi le acquisisce ha interesse a difenderle e preservarle.
LA VERITÀ SUI
COSMETICI
Sfigurati dai rossetti, intossicati dai profumi e bruciati da creme e saponi.
Muoiono così ogni anno migliaia di animali
per l'obbligo di testare i nuovi ingredienti sugli animali.
E questo solo in Europa, immaginate nel mondo. Nel 2004 è entrato in vigore il
bando ai test su animali per i prodotti cosmetici finiti. Il 2013 è l’anno
decisivo che dovrà mettere fine anche all’importazione dei prodotti e al
commercio dei singoli ingredienti testati su animali.
Ma questa scadenza è a rischio: potrebbe slittare di altri 10 anni.
(Fonte: Lav – Lega Anti Vivisezione)
GREEN HILL
In Italia esiste una vera e propria fabbrica della vivisezione. Si trova nel
nord, a Montichiari, in provincia di Brescia.
Green Hill
2001
alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Da questo allevamento
più di 250 cani ogni mese finiscono negli stabulari, tra le
mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. Cani nati per morire e condannati a
soffrire. (www.fermaregreenhill.net) |