Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Arianna Fioravanti
 
 
 
LE BOTTICELLE ROMANE
 

Le carrozzelle trainate dai cavalli, tipiche della città di Roma, sono probabilmente oggi un inutile richiamo turistico che fa male agli animali e poco regala ai passeggeri. Non sarà il caso di abolirle? 


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Botticella è il nome romano che indica le carrozze turistiche trainate da cavalli, molto caratteristiche nella capitale.
Ogni giorno possiamo vederle mentre, percorrendo le vie più trafficate del centro, accompagnano i turisti verso gli angoli più belli di Roma.

Già il loro nome indica una finalità che al giorno d'oggi non è più attuale. Botticelle deriva infatti da "botti": queste carrozze portavano botti con diverse merci, quando non c’erano i mezzi motorizzati e non esisteva altro modo per trasportare i carichi pesanti.

Diversamente dal passato, nella Roma del 2011 non c’è nessun  motivo per impiegare animali per il trasporto di merci o di persone. Il turista può infatti servirsi oggi di moltissimi mezzi di locomozione confortevoli, rapidi e decisamente più economici della "botticella".

I cavalli delle botticelle sono animali sottoposti a una condizione di sofferenza continua e sono costretti a trainare ogni giorno carichi molto pesanti (più di 800 kg!). Il ferro che hanno in bocca non gli dà pace e le condizioni di lavoro sono pesantissime: l’animale viene condotto lungo strade affollatissime, piene di smog, dove il rumore e la velocità delle automobili in corsa lo terrorizzano.

L’incompatibilità tra la natura di questi animali (paurosi e vulnerabili) e il traffico romano è stata già causa di incidenti mortali. Se in epoche passate i carretti percorrevano vie isolate e relativamente tranquille, nella Roma di oggi questo mezzo di trasporto è assolutamente anacronistico e crudele per il cavallo.

I vetturini possono inoltre trascurare l’animale, e farlo lavorare più di quanto è sopportabile.

Grazie anche al contributo di associazioni animaliste, si è infatti documentato che spesso il Regolamento Comunale per la tutela degli animali non è rispettato. Non far circolare i cavalli dalle 13 alle 17 nella stagione estiva, non percorrere salite, non andare al trotto e non lavorare per più di 6 ore al giorno sono tra i divieti più violati, insieme a quello che riguarda il numero massimo di passeggeri consentito.

Una nota positiva: stanchi di guidare botticelle trainate da cavalli affaticati, 11 dei 42 vetturini che operano a Roma hanno già chiesto al dipartimento della Mobilità del Comune di convertire la loro autorizzazione in una licenza per taxi.

In difesa dei diritti degli animali ha fatto sentire la sua voce anche l’attrice Franca Valeri, che in una recente lettera inviata al Messaggero lancia un appello per salvare i cavalli con «la testa un po’ consunta verso terra, chiusa in un vecchio paraocchi».
«Roma – ha scritto la Valeri – non ha più spazio, né ponentino, per una passeggiata in carrozza».

Una esagerazione? Allora guardate voi stessi come vivono i cavalli nel centro di Roma:

 
(l'articolo curato da Arianna Fioravanti è l'adattamento di quanto pubblicato in www.aboliamolebotticelle.it )