|
Tempo fa,
in Matdid, avevamo inserito un testo che probabilmente è il
più antico "manuale" per l'insegnamento delle lingue
straniere: una "lettura" del III secolo d.C. che i giovani
romani usavano per studiare il greco.
Avevamo poi fatto una traduzione in italiano di quel
pezzetto ed era venuta fuori una lettura non troppo diversa
da quelle che circolano anche oggi nei manuali di
insegnamento delle lingue. Riportiamo qui sotto il testo
originale e a fianco la nostra (libera, ma non troppo) traduzione in italiano: |
|
-
Ti va di venire con me?
- Dove?
- Volevo andare a
trovare il nostro amico Lucio.
- Che gli è
successo?
- Eh, è
influenzato.
- Ah sì? Mi
dispiace: da quando?
- Da un po' di
giorni.
- Sai dove abita?
- Non sta lontano.
Dai, cammina.
- Questa è casa
sua, mi pare...
- Sì sì, è questa.
Ecco il portinaio. Ora gli chiediamo se possiamo
entrare e vedere Lucio.
Portinaio - Vi
serve qualcosa?
- Sì, volevamo
vedere Lucio per sapere come sta.
- Ah, va bene,
salite pure.
- Che scala?
- Scala B, primo
piano. La porta a destra. Suonate il campanello
e vedete se vi apre.
- Grazie.
(i due suonano e
apre la domestica extracomunitaria)
- Buongiorno.
Volevamo fare visita al signor Lucio. Se è
sveglio può dirgli che siamo qui?
- Il signore non
c'è.
- Come non c'è? E
dov'è andato?
- È sceso a fare
due passi
- Allora sta
meglio, ci fa piacere. Ok, quando torna può
dirgli che siamo passati a trovarlo?
- Certamente.
- Grazie e
arrivederci |
|
Questo testo ci ha sempre incuriosito non solo per la sua
modernità, ma anche per il fatto che (in qualche modo)
potrebbe essere adattato a un po' tutte le metodologie e
agli approcci didattici che sono andati di moda nell'ultimo
secolo.
Per questo abbiamo immaginato - con un pizzico di ironia
- come avrebbe potuto essere impiegato nelle varie correnti
didattiche e pedagogiche più conosciute (dal metodo Berlitz,
al metodo situazionale, dal metodo grammaticale,
all'approccio
comunicativo e globale, e, per non offendere nessuno,
abbiamo immaginato anche come useremmo noi di Matdid un
testo così).
Ne è venuto fuori questo materiale che mettiamo online oggi.
E stavolta siamo sicuri di accontentare tutti!
Il "metodo Berliz" punta a far memorizzare agli studenti
formule e frasi chiave che saranno poi prodotte
automaticamente
al momento giusto, proprio perché ripetute molte volte.
Ecco qualche esercizio che si può trarre dalla nostra
lettura:
|
RISPONDERE ALLE
VARIE FRASI COME NEL MODELLO |
- Volevo andare a trovare il nostro amico Lucio |
- Che gli è successo? |
-
Volevo andare a trovare il nostro amico Ugo |
-........................................... |
-
Volevo andare a trovare il nostro amico Marco |
-........................................... |
- Volevo andare a trovare il nostro amico Peppe
|
-........................................... |
- Volevo andare a trovare il nostro amico
Filippo |
-........................................... |
- Volevo andare a trovare il nostro amico Gino |
-........................................... |
- Volevo andare a trovare il nostro amico Giulio |
-........................................... |
- Volevo andare a trovare il nostro amico Enzo |
-........................................... |
- Volevo andare a trovare il nostro amico Tano
|
-........................................... |
- Volevo andare a trovare il nostro amico Mario |
-........................................... |
-
Questa è casa sua, mi pare |
-
Sì sì, è questa |
-
Questa è la sua villa, mi pare |
-........................................... |
-
Questa è la sua residenza, mi pare |
-........................................... |
-
Questa è la sua abitazione, mi pare |
-........................................... |
-
Questa è la sua mansarda, mi pare |
-........................................... |
-
Questa è la sua dimora, mi pare |
-........................................... |
-
Questa è la sua monocamera, mi pare |
-........................................... |
-
Questa è la sua palazzina, mi pare |
-........................................... |
-
Questa è la sua baracca, mi pare |
-........................................... |
Di moda in particolare fra gli anni Sessanta e gli anni
Settanta,
le letture situazionali cercavano di dare agli studenti la
"chiave"
per cavarsela nelle situazioni considerate "quotidiane":
al bar, alla stazione, all'ufficio postale ecc.
Ecco quindi la versione "situazionale" della nostra lettura. |
Accetti di
Fremi dal desiderio di
Hai voglia di
Ti aggrada
Ti andrebbe di
Ti va di
Vuoi |
|
venire
con me? |
|
Volevo andare a trovare il nostro |
|
amico
camerata
collega
commilitone
compagno
conoscente |
|
Lucio |
Che gli è successo?
Cosa gli è capitato?
In che guaio è incorso?
che |
|
cavolo
cazzo
cosa
diavolo
mai |
|
ha? |
|
|
Lucio è |
|
ammalato
febbricitante
indisposto
infermo
influenzato
malato
sofferente |
|
Questo |
|
mi
addolora
mi affligge
mi dispiace
mi ferisce
mi sconvolge
mi turba |
Lucio è
malato da |
|
due
giorni
ieri
una settimana
un mese
un semestre
un anno
un lustro
un decennio
un cinquantennio
un secolo
un millennio |
|
Sai
dove |
|
abita?
alloggia?
dimora?
pernotta?
risiede?
sta di casa?
vive? |
|
Non sta
lontano |
|
affrettati
avanza
cammina
deambula
incedi
marcia
muoviti
procedi |
Questa
è
Questo è |
|
casa
sua
la sua abitazione
la sua baracca
la sua dimora
la sua
garçonnière
la sua roulotte
la sua tenda
il suo alloggio
il suo domicilio
il suo igloo
|
|
Volevamo
vedere Lucio per sapere |
|
come
sta
come va
come se la passa
se è vivo
se sta bene
il bollettino medico
la diagnosi
le sue condizioni di salute |
Sicuramente è il metodo che ha avuto maggior successo in
Italia: considera la grammatica lo strumento principale (se
non unico) per appropriarsi della lingua straniera. La
capacità comunicativa viene assai minimizzata mentre quella
di risolvere quesiti formali
viene premiata dalla scuola con un bel voto!
Per esempio, qui, il classico esercizio sul congiuntivo:
COMPLETARE CON I VERBI AL
CONGIUNTIVO |
|
SI
dice che Lucio /AMMALARSI/
.........................................
malgrado questa non /ESSERE/
........................... proprio una stagione
che /CARATTERIZZARSI/
.............................. per la diffusione
delle influenze: che lui /PRENDERE/
.................................. virus prima
che /ARRIVARE/ ..............................
l’estate?
Aspettando che lui /GUARIRE/
........................... vorremmo che tutti i
suoi amici /PREGARE/
............................ per lui affinché
/RIMETTERSI/ .......................... presto,
giacché ci piacerebbe che lui /TORNARE/
........................................ in
forma e /RICOMINCIARE/
............................... a fare
il suo lavoro sebbene /ESSERE/
........................ noto a tutti che Lucio
non /LAVORARE/ .......................... mai
troppo volentieri.
Magari il nostro sogno si /REALIZZARSI/
..................................... !
|
DEL RESTO,
CHI DI NOI NON CADE MAI IN QUALCHE...
ECCESSO GRAMMATICALE? |
(Rappresentazione teatrale di studenti di
Scudit,Scuola d'Italiano Roma) |
Nato anche come reazione ai metodi grammaticali,
l'approccio comunicativo mira a valorizzare gli
aspetti linguistici più strettamente legati alla
comunicazione "autentica", esaltando la
"centralità dello studente" nel processo di
apprendimento e postponendo gli aspetti formali
rispetto a quelli immediatamente comunicativi
degli enunciati.
Ecco un esercizio di "ricomposizione del testo".
|
RIORDINARE
LE PAROLE IN MODO CHE LE FRASI ABBIANO SENSO.
SE TROVATE CHE ABBIANO SENSO GIÀ
COSÌ, ALLORA SIETE
DEI GENI! |
- Me
venire di va con ti?
- Dove?
-
Amico, volevo trovare il nostro andare
a Lucio.
- Gli è che
successo?
- Influenzato è
eh.
- Ah sì? Quando
dispiace mi da?
- Da giorni di
un po'.
- Abita dove
sai?
- Lontano sta.
Dai, non cammina.
- Mi pare
casa,
è sua questa ...
- Sì sì, ecco
ora Lucio. Possiamo entrare e vedere il
portinaio gli chiediamo se è questa..
- Vi qualcosa
serve?
- Sì, sta per
sapere come volevamo vedere Lucio.
- Ah, va pure,
salite bene.
- Scala che?
- La porta B, vi
suonate piano il primo campanello a destra. E se
apre vedete scala.
- Grazie.
- Al buongiorno
signor Lucio, può dirgli che visita è. Se siamo
qui volevamo fare sveglio?
- Il non signore
c’è.
- Non c'è
andato? Come e dov'è?
- È a due passi
fare sceso
- Allora può dirgli che sta meglio. Quando torna
a trovarlo ci fa piacere. Ok, siamo passati?
- Certamente.
- Grazie e
arrivederci |
L'approccio globale deriva da quello comunicativo
e tende a valorizzare le esperienze sensoriali e la
partecipazione del corpo nell'apprendimento della lingua.
Ecco la nostra lettura trattata in stile "globalista"
|
PER
STUDENTI DAI 21 ANNI IN SU |
Per Matdid non possiamo parlare di un "approccio"
strutturato.
Ma visto che uno stile abbastanza marcato ce lo abbiamo
anche noi,
non possiamo evitare, dopo aver preso (bonariamente)
in giro
tutti gli altri,
di prendere un po' in giro anche noi e i nostri tic... |
Ti va di
venire con me? |
COMPLETARE ON IL VERBO "ANDARE" O CON IL
VERBO "VENIRE" |
1.
Ti va di
....................................... con
ME?
2.
Ti va di
....................................... con
LUI?
3.
Ti va di
....................................... con
NOI?
4.
Ti va di
....................................... con
LORO? |
Dove?
Volevo andare a
trovare
il nostro amico
Lucio. |
Lucio era un nome molto frequente
nell'antica Roma: significa "luminoso" e deriva
da lux latino che significa "luce" (come
in greco leukos e in sanscrito ruc).
Lucilla, Luciano e Lucilio sono
nomi derivati, ma oggi sicuramente il nome
derivato più diffuso è Luca. |
Che gli è successo?
Eh,
è influenzato. |
LE
MALATTIE NELLA STORIA DELL'ARTE (a cura
di Giulia Grassi) |
Rembrandt, La lezione di anatomia del dottor
Tulip, 1632 |
Ah sì? Mi dispiace: da quando?
Da un po' di
giorni. |
PERCHE' SI DICE GIORNO E NON DÌ? |
Tutti sanno che in latino giorno si diceva
DIES (e infatti in italiano moderno esiste
lune-dì, marte-dì, mercole-dì, gioved-dì e
vener-dì). E qualche volta usiamo la
parola "dì" proprio per dire "giorno" (prendere
una medicina due volte al dì).
E allora da cosa deriva "giorno"?
Deriva dall'aggettivo latino formato sulla
parola "dies". L'aggettivo è "diuturnus"
(e l'aggettivo diuturno esiste anche in
italiano!)
Come è noto ai nostri lettori, che "D+ i+vocale" si trasformi in G
non è strano. Anche "radium" latino dà in
italiano "raggio" e del resto da "pomeridianum"
(post meridianum, cioè dopo
mezzogiorno) viene pomeriggio.
Non ve ne frega niente? Ok, lo so, ma a noi
piacciono un sacco le storielle così! |
Sai dove abita?
Non sta lontano. Dai,
cammina.
Questa è
casa sua,
mi pare... |
LA
CASA DEGLI ANTICHI ROMANI?
GUARDA IL LINK! |
Vivere a Roma
2000 anni fa |
Sì sì, è questa.
Ecco il
portinaio.
Ora gli chiediamo se
possiamo entrare e vedere
Lucio.
Portinaio - Vi serve
qualcosa? |
"PORTIERE" E "PORTINAIO" SONO SINONIMI E
SI USANO (QUASI) INDIFFERENTEMENTE |
Esercizio: delle
frasi che seguono solo una non ha senso. Quale?
1. Il portiere
custodisce il palazzo
2. La
portinaia mi ha indicato l'appartamento di Lucio
3. Il
portiere ha parato un goal
4. Ho aperto
la portiera con la chiave
5. Ho bevuto
un bicchiere di Portiere Rosso del 1998 |
Bene: a questo punto abbiamo preso un po' in giro proprio
tutti. Non ci resta che fare una telefonata a qualche nostro
amico (ex amico?) per scoprire se ci ha perdonato.
|