Cap. I
La didattica
tradizionale grammatical-traduttiva, legata a schemi di
lezione frontale che escludono la centralità dello
studente, ignora perlopiù il valore della
starnismatica, (dal greco φτάρνισμα) nella dinamica
comunicativa nell’ambiente-classe.
È noto che durante un atto comunicativo gran parte degli
insegnanti, specie in determinate stagioni dell’anno che
chiameremo per semplicità stagioni starnismafore (Ss), a causa di un
riflesso delle fibre sensitive trigeminali, emetta
violentemente aria dai polmoni con una espulsione di muco
che, secondo i ricercatori della Drexel University of
Filadelfia, viaggerebbe a una velocità fra i 160 e i 320
Km/h. Tale fenomeno è comunemente detto “starnuto”. Di
questo si occupa la starnismatica.
Pur non escludendo
che lo starnuto si possa provocare volontariamente
per attivare dinamiche comunicative autentiche con gli
apprendenti (di questo si occupa in particolare la
starnismatica intenzionalistica), ci soffermeremo qui
sulle caratteristiche dello starnuto involontario (starnismatica
accidentalistica).
Fino agli anni
Ottanta del secolo scorso il fattore-starnuto (FS) veniva
preso in considerazione quasi esclusivamente per
l’attivazione di automatismi linguistici (salute/grazie,
salute/che se ne va, salute/salute un cazzo) che pur
nella loro efficace mimesi della lingua autentica ignoravano
sia il brodo culturale in cui lo starnuto deve essere
calato, sia il contesto prossemico in cui questo input
veniva a collocarsi.
Analizzando il
fenomeno con più attenzione preme in primo luogo valutare la
direzionalità dell’effetto-starnismatico.
Qualora infatti sia prodotto in contesto di LS (italiano
acquisito in Italia, per esempio) l’insegnante potrà
considerare l’opportunità di valorizzare lo starnuto come
elemento culturale proprio dei nativi da esporre e/o imporre
al pubblico ricevente senza troppe mediazioni. In questo
caso parleremo di Scu (starnuto culturalmente
in uscita). Quando invece la lingua viene acquisita in
ambiente straniero, L2 insomma (italiano acquisito
all’estero), parleremo invece di Sce (starnuto
culturalmente in entrata): lo starnuto dovrà cioè essere
mediato dall’insegnante in relazione alla cultura di
partenza degli studenti (come sa bene chi ha insegnato nelle
isole Kiriwina, per gli indigeni del luogo lo starnuto è un
segno divino e l’insegnate ha il suo bel da fare a
convincere gli studenti di non essere stato inviato dal
Signore).
Cap.
II
Come ogni atto
comunicativo anche l’emissione starnismatica (ES)
viene percepita dagli apprendenti attraverso i sensi (nihil
est in intellectu quod prius non fuerit in sensu, recita
l’assioma della filosofia scolastica).
Nel caso dello
starnuto i sensi coinvolti sono sostanzialmente tre: l’udito,
la vista e il tatto. Alcune ricerche sono in
corso per stabilire quanto sia possibile coinvolgere
nell’esperienza starnismatica anche il gusto e l’olfatto,
ma per ora non sono stati pubblicati i risultati
apprezzabili. Restiamo quindi ai dati in nostro possesso:
Per quanto
riguarda la vista i tre elementi culturalmente
significativi sono: l’espressione pre/post starnismatica
(soddisfazione, beneficio, sorpresa ecc); la gestualità
(mano davanti alla bocca ecc.); la convulsione fisica
dell’emittente.
Per quanto
riguarda l’udito gli elementi caratterizzanti sono il
volume altissimo e sguaiato, quello cinguettante/sopranesco
e la raffica sequenziale di starnuti (da 3 a 15):
Per quel che
riguarda il tatto infine esiste la percezione di
grado zero, quella relativa allo spostamento d’aria e quella
connessa alla ricezione di schizzi:
Ciascuno di questi
elementi sensoriali va adeguatamente trattato con
particolare riferimento alla diversità di contesti in caso
di LS (quindi Scu) e di L2 (quindi Sce).
In caso di
LS/Scu
basterà fornire alcune strutture fraseologiche legate solo a
pochi elementi connessi esclusivamente a udito e tatto:
Sensi |
→ |
Emissione starnismatica |
→ |
Fraseologia (Fr) |
UDITO |
→ |
Raffica starnuti |
→ |
Eh la Madonna! |
|
|
|
|
|
TATTO |
→ |
Ricezione schizzi |
→ |
Ops, scusa! |
In caso di L2/Sce
invece nessun elemento culturale potrà essere lasciato in
sospeso e andrà illustrato da un enunciato fonico atto a
contestualizzare l’azione starnismatica:
L’esposizione all’atto
comunicativo starnismatico (ACS), secondo un corretto
approccio comunicativo, deve naturalmente precedere la
formulazione di strutture linguistiche che gli apprendenti
potranno acquisire solo dalla situazione reale. Qui si pone
dunque alla glottodidattica il problema, a lungo dibattuto,
di come affrontare la questione nel caso che, pur in
stagioni tecnicamente starnismafore, l’insegnante si
mostrasse particolarmente resistente all’espettorazione
starnismatica. La ricerca sull’uso di audiovisivi o di
supporti digitali ha messo in luce una sostanziale carenza
di materiali autentici adatti all’uso. Per questo da ormai
un decennio hanno preso avvio gli studi di starnismatica
intenzionalistica (che in particolare affronta il tema "Si
può considerare
autentico uno starnuto provocato da strofinìo di piuma sul
naso?").
A questi studi rimandiamo per l’approfondimento di
questo aspetto del problema.
GLOSSARIETTO
Differenze fra
FS, ES, ACS:
FS
(fattore starnuto) - tradizionale definizione
dell'evento (casuale e non didattizzato) legato a emissione
violenta di aria dai polmoni con emissione di muco.
ES (emissione starnismatica) - Volontaria o
involontaria produzione di starnuto nel contesto-classe. A
differenza del FS prevede la presenza di un "ricevente" .
ACS (atto comunicativo starnismatico) - Si
differenzia profondamente dalla ES perché include sia
l'emissione di aria di emittente in presenza di ricevente
sia la fraseologia autentica connessa all'evento (ACS =
ES+Fr).
Altre
definizioni:
Ss (stagioni starnismafore) - Si riferisce ai periodi
dell'anno che favoriscono il FS (fattore starnuto) e le ES
(emissioni starnismatiche): quindi a inverno e primavera. La
definizione è tuttavia assai discussa perché ignora l'SO (lo
starnuto occasionale) che può facilmente prodursi anche in
archi temporali diversi.
Scu (starnuto culturalmente in uscita) -
ACS in contesto di italiano LS.
Sce (starnuto culturalmente in entrata) -
ACS in contesto di italiano L2.
BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE
L. WITTGENSTEIN:
Pstarnismatische Untersuchungen, Frankfurt 1946
S. KRASHEN: The natural approach: Starnismatic acquisition
in the classroom, New York: 1983
AA.VV.: L'origine française des éternuements, Paris
1999
N. CHOMSKY: Language, revolution and sneeze, Cambridge 2006
L. SERIANNI: Starnutare vs starnutire: il raffreddore nelle
coniugazioni italiane, Roma 2013
P. BALBONI: Gli starnuti di Balboni, Venezia 2017
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