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Mi chiamo
Stefano Furbini, ho 36 anni e lavoro in una ditta di
informatica. Vivo a Genova con la mia famiglia, mia
moglie Paola e i miei figli, Marco di sette anni e Luisa
di quattro. In famiglia, da circa tre settimane, vive
anche mio fratello Giacomo che ha sette anni meno di me.
Giacomo deve restare qui a Genova per sei mesi perché
sta frequentando un corso di specializzazione alluniversità.
Lui normalmente abita a Milano dove vivono anche i nostri
genitori. Mia moglie
ed io siamo sposati da otto anni: ci siamo conosciuti
nella ditta di informatica dove lavoriamo tutti e due,
anche se in settori diversi: io sono avvocato e mi occupo
di questioni legali, mentre lei è addetta alle pubbliche
relazioni.
Mio figlio Marco fa la
seconda elementare in una scuola non lontano da casa
nostra: tutte le mattine, quando io e Paola usciamo per
andare a lavorare, lo accompagniamo in macchina. Luisa
invece va allasilo: in questo periodo Giacomo la
accompagna tutte le mattine verso le nove, ma normalmente,
quando Giacomo è a Milano, la accompagniamo noi dopo
aver lasciato Marco a scuola.
Tutti e due i bambini
restano a pranzo a scuola: li passiamo a prendere verso
le quattro e mezza quando anche noi torniamo a casa:
spesso succede pero che o io o Paola dobbiamo restare in
ufficio per motivi di lavoro anche dopo le quattro e
mezza. In questo caso li passa a prendere con la macchina
quello di noi due che è libero prima. Il problema è che
laltro resta senza macchina e la sera per tornare a
casa deve usare i mezzi pubblici che, come si sa, sono
abbastanza lenti.
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