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L'ascesa di
Silvio Berlusconi ha affascinato milioni di italiani. La storia
dell'uomo che grazie al duro lavoro e a un brillante talento
imprenditoriale crea dal nulla un grande impero finanziario e che poi
sacrifica la cura dei propri interessi per consacrarsi al servizio del
paese, è in effetti degna di un romanziere di successo.
Nel corso degli anni diversi guastafeste hanno cercato di andare oltre
questa scintillante facciata per cercare di rispondere a una domanda
piuttosto banale, ma finora inevasa: chi gli ha dato i soldi? Il
risultato dei loro sforzi è una storia altrettanto interessante, ma
meno edificante, fatta di scatole cinesi, holding misteriose, società
fantasma, improbabili prestanome, vagonate di miliardi ancora in cerca
d'autore, contatti con ambienti inquietanti.
Questo libro illustra alcuni aspetti cruciali della storia di Silvio
Berlusconi attraverso una scelta commentata di documenti
"pesanti". L'intervista che Paolo Borsellino rilasciò, due
mesi prima di morire, a una tv francese sulle indagini della sua procura
sui rapporti tra Berlusconi, Marcello dell'Utri e il mafioso Vittorio
Mangano. I rapporti stilati da un funzionario della Banca d'Italia e da
un ufficiale della Dia, per conto della procura antimafia di Palermo, su
centinaia di miliardi di finanziamenti al gruppo Fininvest. Gli
interrogatori, a tratti esilaranti, di Belusconi e dell'Utri al processo
di Torino per le fatture false di Publitalia. E per chiudere una
"prova su strada" del conflitto di interessi: la legge
Tremonti, ovvero una simpatica trovata del Berlusconi governante che ha
fatto risparmiare centinaia di miliardi al Berlusconi imprenditore. |