Se tu dall'altipiano guardi
il mare,
moretta che sei schiava fra gli schiavi,
vedrai come in un sogno tante navi
e un tricolore sventolar per te.
Faccetta nera, bell'abissina
aspetta e spera che già l'ora si avvicina!
quando saremo insieme a te
noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.
La legge nostra è schiavitù d'amore,
il nostro motto è libertà e dovere,
vendicheremo noi camicie nere
gli eroi caduti liberando te!
Faccetta nera, bell'abissina
aspetta e spera che già l'ora si avvicina!
Quando saremo insieme a te,
noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.
Faccetta nera, piccola abissina,
ti porteremo a Roma, liberata.
Dal sole nostro tu sarai baciata,
sarai in Camicia Nera pure tu.
Faccetta nera, sarai Romana,
la tua bandiera sarà sol quella italiana!
Noi marceremo insieme a te
e sfileremo avanti al Duce e avanti al Re!
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1935-1936: nonostante l'"embargo" decretato dalla
Società delle Nazioni contro l'Italia, l'esercito di Mussolini
parte per l'Abissinia e, accompagnato da un poderoso apparato di
propaganda, conquista il suo impero.
Probabilmente sono gli anni in cui il fascismo raggiunge il
massimo del consenso popolare: a gran parte della gente quella
guerra infatti appariva giusta perché apriva le porte a
grandi masse di contadini desiderosi di andare a dissodare
quelle terre e a "civilizzare" l'arretratissimo popolo
etiope.
Il mito degli "italiani brava gente" raggiunge allora il suo
punto più alto. E le foto delle donne africane (che non
aspettavano altro che il maschio conquistatore italiano!!)
si diffusero in tutta la nazione.
La canzone "faccetta nera" rispecchia bene lo spirito
di quel tempo.
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