Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma 

 
 

Giulia Grassi

 

CHI HA SPOSTATO
LE COLONNE D'ERCOLE? 

 

Tutti sanno che le "Colonne d'Ercole" si trovano tra Spagna e Marocco (Stretto di Gibilterra)... E se non fosse vero? 
 

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Nell'aprile del 2002 appare un libro, scritto dal giornalista del quotidiano "La Repubblica" Sergio Frau, intitolato Le Colonne d'Ercole. Un'inchiesta. Si tratta di un volume di 672 pagine, nel quale si propone una tesi che ha dell'incredibile: spostare le Colonne d'Ercole, che tutti siamo abituati a collocare in corrispondenza dello Stretto di Gibilterra tra Marocco e Spagna, da un'altra parte!
Ma andiamo con ordine.

Sappiamo che secondo il mito Eracle/Ercole, prima di compiere la sua decima fatica (la cattura dei buoi del mostro Gerione), aveva eretto due pilastri in una località dell'estremo Occidente, identificata solitamente con lo stretto di Gibilterra. Questi pilastri, appunto le Colonne d'Ercole, indicavano il limite del mondo conosciuto: vi appariva infatti la scritta "nec plus ultra", non più oltre. Si trattava di un limite non solo geografico ma anche filosofico: un confine da non superare. Non a caso Dante, nella Divina Commedia (Inferno, XXVI), punirà con la morte Ulisse, che aveva osato oltrepassare quel confine, simbolo dei limiti posti da Dio alla conoscenza umana (testo a destra).

Alle Colonne d'Ercole è legato un altro mito, quello di Atlantide, il continente scomparso. Il filosofo Platone, nei due Dialoghi Timeo (421 a.C.) e Crizia, parla di "un'isola più grande della Libia e dell'Asia messe insieme" collocata oltre le Colonne d'Ercole. Un continente, una volta ricchissimo potente e popoloso, inghiottito dall'Oceano nel giro di un giorno e una notte perché gli dei vollero punire i suoi
abitanti, diventati malvagi e empi.

Io e ' compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov' Ercule segnò li suoi riguardi
acciò che l'uom più oltre non si metta;
da la man destra mi lasciai Sibilia,
da l'altra già m'avea lasciata Setta.
"O frati", dissi, "che per cento milia
perigli siete giunti a l'occidente,
a questa tanto picciola vigilia
d'i nostri sensi ch'è del rimanente
non vogliate negar l'esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".

Per molti studiosi Atlantide è solo un mito, non è mai esistita veramente; altri l'hanno identificata con le isole Azzorre, con le Canarie o con l'isola greca di Santorini (Thera), sprofondata nel mare in seguito a una eruzione vulcanica devastante. E con altri luoghi ancora. 

A questo punto arriva il libro di Frau. Il giornalista analizza puntigliosamente le fonti storiche antiche, sottolineando le contraddizioni e le inesattezze, e prende in esame le testimonianze archeologiche, presenti e passate. Un lavoro enorme, e appassionato. Con risultati sorprendenti.
La collocazione delle Colonne d'Ercole a Gibilterra sarebbe una tradizione più tarda, dovuta al grande geografo del III secolo a.C. Eratostene (ca 276 - 194 a.C.). Precedentemente (
il primo a parlarne, nel 476 a.C., era stato il poeta Pindaro) esse erano collocate nello Stretto di Sicilia, tra l'isola e la costa nordafricana.
Questa collocazione risponderebbe a una precisa situazione storica, legata alla supremazia di Cartagine nel Mediterraneo. Esse sarebbero da considerarsi come una specie di Cortina di Ferro che divideva il mondo tra Greci e Fenici, come aveva intuito il grande studioso della civiltà fenicia Sabatino Moscati, che ben trent'anni fa scriveva:
"Cartagine, sembra evidente, volle calare come una Cortina di Ferro a metà del Mediterraneo, per sbarrare ai Greci la via dell'Occidente: di tale Cortina di Ferro possiamo ormai seguire la dislocazione dal Capo Bon, su per Pantelleria e Malta fino alla Sicilia occidentale e al territorio sardo: queste sono le premesse dello scontro con Roma".

Nel III secolo a.C. la potenza di Cartagine a Occidente venne fortemente ridimensionata da Roma, vittoriosa dopo la sanguinosa Seconda Guerra Punica (218-202 a.C.) mentre a Oriente le conquiste di Alessandro Magno (morto nel 323 a.C.) avevano dilatato enormemente il mondo conosciuto dai Greci. La formazione di queste nuove condizioni geo-politiche sarebbe la premessa dell'operazione di Eratostene, che avrebbe spostato il confine occidentale del mondo greco in modo da mantenere la centralità della Grecia nel nuovo assetto del mondo: così le Colonne d'Ercole finirono a Gibilterra.

Ah, dimenticavo: la teoria di Frau ha come corollario, tutt'altro che secondario, l'identificazione dell'isola di Atlantide con la
Sardegna.

L'uscita del libro ha provocato, come era prevedibile, un'ondata di reazioni. In genere l'ambiente accademico è ostile, ma è da segnalare la presa di posizione di alcuni famosi studiosi del Mediterraneo antico, che hanno deciso di considerare le idee di Frau non
una follia ma un utile stimolo per un riesame della questione, una interessante provocazione intellettuale. L'11 ottobre 2006 a Roma, nella sede dell'Accademia dei Lincei, si è svolto un Convegno proprio su questo tema. 
Come andrà a finire? Non lo sappiamo. Ma aspettiamo con ansia gli sviluppi successivi. 

 
Per chi vuole saperne di più: http://www.colonnedercole.it/