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Sono parecchie le accortezze che
si dovrebbero usare nello scrivere una lettera di accompagnamento
al curriculum. Semplici ma importanti.
1. Lo
stile
- Evitate il burocratese spinto. A meno che non stiate
scrivendo a un Ente Pubblico
per fare domanda di partecipazione a
un concorso, ricordate che chi legge un curriculum è un essere
umano. E nessun umano si sente particolarmente eccitato a essere
coinvolto in un'orgia di pertanto, altresì, suddetto,
riscontro ecc. Si può essere formali senza ricorrere a
certi standard linguistici un po' ottocenteschi.
- Evitate anche uno stile eccessivamente colloquiale o
esageratamente entusiastico: cominciare una lettera con Salve! può
essere simpatico dopo un po' che ci conosciamo,
ma è un tantino troppo
confidenziale al primo contatto.
Allo stesso modo espressioni come "ho sempre sognato
di...", "mi riempie di gioia", "sarei la
persona più felice del mondo...", per quanto possano essere
sincere, instillano il sospetto di trovarsi di fronte a una
persona poco capace di contenersi. Il vostro entusiasmo avrete
modo di mostrarlo di persona al momento giusto.
Infine evitate come la peste il lamento o la profonda riflessione
sociale: "A ormai 35 anni ho deciso che la mia vita...",
"In questa giungla che sembra ormai essere il mondo del
lavoro...", "Come lei ben sa oggi non è
facile...", sono formule che danno un'immagine di tormento
interiore che mal dispone chi dovrebbe assumervi.
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La punteggiatura è una convenzione grafica e non un elemento di outing
psicologico: non... eccedete... con i ... puntini di
sospensione. Un punto interrogativo normalmente basta, non
credete??? E il punto esclamativo!!! Una volta ha senso! Magari
due! Ma
mica tutto quello che dite può essere così esclamato!
Non vorrete rompermi i timpani!
- Se possibile cercate di indirizzare la lettera a una
"persona" specifica e non "All'Ufficio Risorse
Umane" (che magari non c'è) o "A chi di
competenza". A volte basta solo una telefonata per sapere a
chi rivolgersi.
2 - I contenuti
- Specialmente se siete
alle prime armi, attenzione alle ingenuità.
Non date il titolo sbagliato alla persona sbagliata (chiamando
magari tutti Dottore o Professore, oppure definendo Preside
il direttore di una scuola di lingue: si capirà subito che non
avete la minima idea di quel determinato ambiente).
- Parlate bene di voi quanto volete,
è giusto, ma non date eccessivo peso a titoli conseguiti se non
siete sicuri che pesino davvero ("avendo frequentato il
corso di formazione di due settimane presso il Centro Pinco
Pallino, sono abilitato all'insegnamento dell'italiano a stranieri"...
due settimane significano poco , del Centro Pinco Pallino non
abbiamo grande stima e l'abilitazione all'insegnamento
dell'italiano a stranieri non esiste. Capito che figura?)
- Non cercate di dimostrare il vostro talento in un campo portando
come prova esperienze diverse (Avendo fatto l'animatore in un
villaggio turistico mi sento
predisposto a lavori a contatto col
pubblico... può andare bene, ma non se fate
domanda come
impiegato alle pompe funebri).
Siamo tutti un po' gelosi e orgogliosi della nostra specificità:
se avete insegnato latino
e greco o anche inglese in un liceo
classico, non dite quindi desidero essere assunto
in
qualità di insegnante di italiano per stranieri. Suona come uno
che si è laureato in veterinaria che quindi chiede
lavoro come dentista.
3 -
L'ortografia
- Che scriviate e-mail,
lettere o fax, attenzione, molta attenzione dovete farla alla cura
della pagina, sia nel suo aspetto generale (ordine, pulizia,
chiarezza, impaginazione) sia
e soprattutto nella sua correttezza
ortografica.
- Se la pagina è difficilmente leggibile perché disordinata,
scritta male, sciatta, confusa, graficamente poco attraente,
nessuno la leggerà mai, neanche se dentro avete scritto che siete
Einstein redivivo. Perché qualcuno dovrebbe perdere tempo a
leggere il vostro testo se voi non avete perso un po' di tempo a
renderlo "bello" e di facile impatto?
- Se fate errori di scrittura (qualcuno di distrazione certo, ma
qualcuno di vera carenza grammaticale) siete spacciati. Nessuna
persona seria continuerà a leggere il vostro
testo dopo un qual'è
scritto con l'apostrofo, stà scritto con l'accento,
conoscienza scritto con la i. E siete fortunati!
Un'impresa che passa sopra certe cose non può darvi affidamento.
- Infine la firma: se dopo una splendida lettera vi firmate
Rossi Mario o Bianchi Maurizio... peccato. Ma cognome e nome
invece che nome e cognome suona così militaresco, così da
verbale dei carabinieri, odora così tanto di muffa e di stantio che
la vostra presenza in un ufficio renderebbe grigie anche le sue
pareti.
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