Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma |
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1920 -
Olimpiadi in Belgio: gli atleti italiani sfilano sul campo
dell'inaugurazione dei giochi. Solo in quel momento la banda ufficiale
che deve suonare gli inni nazionali delle squadre partecipanti si
accorge di non avere lo spartito musicale della Marcia Reale
italiana. Dopo un attimo di smarrimento, il maestro fa cenno ai suoi musicisti che subito attaccano a suonare 'O sole mio. Tutta la folla nello stadio applaude e canta a gran voce i versi di questa che, forse, è una delle più popolari canzoni del XX secolo. 'O sole mio era stata scritta da Giovanni Capurro, giornalista e uomo di cultura, nel 1898. Aveva dato poi il suo testo ad un amico, Eduardo di Capua, che di mestiere faceva il "posteggiatore" (cioè cantava nei |
ristoranti e nei luoghi di ritrovo) e che l'aveva musicata. In seguito i due hanno venduto la canzone all'Editore Bidieri - per 25 lire! - che l'ha fatta partecipare al più importante "festival" della canzone napoletana, la festa di Piedigrotta. 'O sole mio arriva seconda. Capurro e Di Capua continueranno la loro vita senza un soldo e moriranno in povertà. E 'O sole mio diventa una delle più famose canzoni del mondo.
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TESTO ORIGINALE IN NAPOLETANO Che bella cosa na jurnata 'e sole, n'aria serena doppo na tempesta! Pe' ll'aria fresca pare gia' na festa Che bella cosa na jurnata 'e sole. Ma n'atu sole Lùcene 'e llastre
d''a fenesta toia; Quanno fa notte e
'o sole se ne scenne, |
TRADUZIONE IN ITALIANO Che bella cosa una giornata di sole, un'aria serena dopo la tempesta! Per l'aria fresca pare già una festa... che bella cosa una giornata di sole! Ma un altro sole Luccicano i vetri della
tua finestra, Ma un altro sole Quando fa sera e il sole
se ne scende, Ma un altro sole |