Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma |
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Da molti anni si parla di
eliminare il burocratese (cioè la lingua dell'amministrazione,
quella che si usa nei documenti e nei certificati, nelle leggi e nelle
lettere commerciali, negli annunci pubblici o nei contratti sociali). Ma è difficile eliminare una tradizione così ben consolidata: ancora oggi resistono fortemente parole come de cuius (persona che ha lasciato una eredità), all'uopo (perciò), testé (appena), laddove (mentre), altresì (anche) e hanno grande successo forme inglesi tipo devolution e deregulation (che ci fanno rimpiangere una vecchia canzone di Adriano Celentano che si chiamava ironicamente svalutescion). E poi sono sempre molto usate formule come il succitato Tizio che si occupa dell'espletamento di una procedura, dopo aver rilevato l'urgenza di provvedere in merito, o dopo aver ravvisato la necessità di un sollecito intervento, sempre pronto poi a restare in attesa di un cortese riscontro. Qualcosa sullo stile delle lettere ufficiali si trova già in Matdid, vedi Mi pregio informarla. Qui invece riportiamo qualche esempio del linguaggio tipico delle certificazioni, indicando anche quali certificati sono più comunemente richiesti in Italia (con qualcosa di sorprendente, forse, per qualche straniero) |
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L'Italia è un paese ricco, anzi, ricchissimo, di leggi, burocrazia, documenti e certificati. Ma da alcuni anni anche qui la burocrazia cerca di semplificarsi. Oggi è infatti possibile fare l'"autocertificazione". Infatti
Non è chiarissimo
vero?
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DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE Il sottoscritto, Roberto Tartaglione, nato a Roma il 19
gennaio 1980 e residente a Roma in Via Nazionale 204, consapevole
delle sanzioni penali richiamate dall'art. 76 del D.P.R 28/12/00 n . 445
in caso di dichiarazioni mendaci e della decadenza dei benefici
eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base di
dichiarazioni non veritiere, di cui all'art. 75 del D.P.R. del 28/12/00
n. 445 ai sensi e per gli effetti dell'art. 47 del citato D.P.R.
445/2000; DICHIARA di essere nato a Roma il 19 gennaio 1989 (Esente da imposta di bollo ai sensi dell'art. 37 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) |
E lo stesso sistema funziona più o meno con tutte le dichiarazioni di questo genere: devo dichiarare che sono cittadino italiano? Facilissimo. La prima parte è sempre la stessa, la dichiarazione cambia:
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DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI
CERTIFICAZIONE Il sottoscritto, Roberto Tartaglione, nato a Roma il 19
gennaio 1980 e residente a Roma in Via Nazionale 204, consapevole
delle sanzioni penali richiamate dall'art. 76 del D.P.R 28/12/00 n . 445
in caso di dichiarazioni mendaci e della decadenza dei benefici
eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base di
dichiarazioni non veritiere, di cui all'art. 75 del D.P.R. del 28/12/00
n. 445 ai sensi e per gli effetti dell'art. 47 del citato D.P.R.
445/2000; DICHIARA di essere CITTADINO ITALIANO (Esente da imposta di bollo ai sensi dell'art. 37 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) |
E così via: il sottoscritto dichiara di non aver riportato condanne penali e di non avere procedimenti penali pendenti (certificazione di assenza di condanne penali), oppure dichiara di essere nello stato di disoccupazione (certificato di disoccupazione), o di godere dei diritti politici (certificato di godimento dei diritti politici). Certo un po' più imbarazzante è dover dichiarare di essere vivo (certificato di esistenza in vita):
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DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI
CERTIFICAZIONE Il sottoscritto, Roberto Tartaglione, nato a Roma il 19
gennaio 1980 e residente a Roma in Via Nazionale 204, consapevole
delle sanzioni penali richiamate dall'art. 76 del D.P.R 28/12/00 n . 445
in caso di dichiarazioni mendaci e della decadenza dei benefici
eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base di
dichiarazioni non veritiere, di cui all'art. 75 del D.P.R. del 28/12/00
n. 445 ai sensi e per gli effetti dell'art. 47 del citato D.P.R.
445/2000; DICHIARA di essere tuttora in vita. (Esente da imposta di bollo ai sensi dell'art. 37 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) |
Un po' più diplomatico il certificato anti-mafia (un certificato tutto italiano in cui si richiede al cittadino di dichiarare sotto sua personale responsabilità di non essere un mafioso). Siccome sarebbe poco elegante scrivere "Il sottoscritto dichiara che non fa parte di Cosa Nostra e che non ha mai ammazzato nessuno" si preferisce quest'altra formulazione:
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DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI Il sottoscritto, Roberto Tartaglione, nato a Roma il 19
gennaio 1980 e residente a Roma in Via Nazionale 204, consapevole
delle sanzioni penali richiamate dall'art. 76 del D.P.R 28/12/00 n . 445
in caso di dichiarazioni mendaci e della decadenza dei benefici
eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base di
dichiarazioni non veritiere, di cui all'art. 75 del D.P.R. del 28/12/00
n. 445 ai sensi e per gli effetti dell'art. 47 del citato D.P.R.
445/2000; DICHIARA che nei propri confronti non sussistono le cause di divieto, di decadenza o di sospensione previste dall'articolo 10 della legge n. 575 del 1965. (Esente da imposta di bollo ai sensi dell'art. 37 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) |
Tutte queste autocertificazioni sono "Esenti da imposta da bollo". Questo significa che sul foglio di carta su cui scriviamo la nostra dichiarazione non è necessario mettere una marca da bollo. Che cos'è la marca da bollo? |
In molte
nazioni la marca da bollo non esiste: si tratta di una specie di
"francobollo" che si deve attaccare su documenti di vario
genere. Esistono marche da bollo da 5 Euro, da 10 Euro o anche da 30 Euro.
A che servono? A niente, sono solo una tassa. |
Naturalmente burocrazia e burocratese riguardano più gli italiani che gli stranieri. Ma anche uno straniero che in Italia chiede un permesso di soggiorno, un visto, un'autorizzazione, oppure vuole fare una denuncia o anche iscriversi ad una università, facilmente entra in contatto con questo "strano" mondo. E d'altra parte - visti i tempi che corrono - bisogna essere sempre pronti a dare "le proprie generalità": come è successo a quel tipo che giorni fa ha ingiuriato Berlusconi (gli ha gridato per strada "Berlusconi! Fatti processare! Farai la fine di Ceausescu!"). Il Capo del Governo Italiano ha allora deciso che farà prendere le generalità e identificare dalla polizia chiunque lo offenda. Provocando così inevitabilmente la satira del noto vignettista Vauro...
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