Materiale
: n. 334  -  Data: 01.10.2020 
- Livello: B1/B2
autori:
Roberto Tartaglione e Anastasia Kananovich

ABBASSIAMO
I TONI

Il tipo di intonazione nelle interrogative può avere un forte valore per interpretare il significato corretto della frase. Così forte che potremmo parlare di un "accento semantico". In questo Matdid analizziamo due diverse intonazioni che danno alle frasi interrogative introdotte da un "perché" un significato totalmente differente.

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La varietà degli accenti regionali rende difficile stabilire regole precise: ma anche l'italiano ha una sua "grammatica intonativa".
Del resto succede a tutti di interpretare male un messaggio chat o anche un post semplicemente perché, leggendolo, non si è percepito il "tono" con cui l'autore lo aveva immaginato: sei veramente uno stupido!, solo per fare un esempio, è una frase che pronunciata in un determinato modo può essere estremamente offensiva e pronunciata in altro modo ha una fortissima carica di affettività e perfino di tenerezza. Naturalmente il contesto è determinante per l'interpretazione, ma qualche volta, nello scritto, la mancanza della percezione intonativa può determinare fraintendimenti:


- Ho dimenticato di portarti quello che avevo promesso
- Sei veramente uno stupido!
(= non posso fidarmi di te)

- Ma tu mi ami ancora?
- Sei veramente uno stupido!
(= come fai a non capirlo, amore mio?)


Un grosso aiuto ad interpretare l'intonazione di una frase può darlo la punteggiatura (e nei messaggi chat l'uso di emoji). Per esempio, una cosa è scrivere ha letto quel libro e un'altra cosa è scrivere ha letto quel libro?. Di solito un punto segna una tonalità discendente, più tipica dell'affermazione, mentre un punto interrogativo indica una tonalità ascendente, tipica della domanda.

In questo Matdid assolutamente non proveremo a dare delle regole intonative: troppo varie e troppo elastiche sarebbero per una lingua che ha mille dialetti e comunque troppo complicato sarebbe anche per il numero di varietà non solo regionali, ma anche personali del modo di esprimersi. Insomma, uno schema di regole intonative per l'italiano è ancora lontano dal poter essere realizzato.

Noi qui ci soffermeremo solo su due intonazioni di frasi interrogative introdotte da "perché"; in realtà lo stesso discorso si può fare certamente anche per le interrogative introdotte da "come", "dove", "quando" e "quanto" ma ci riserviamo di trattare questi casi in altra occasione. Per il momento, e per pura progressione didattica, ci soffermiamo solo su due intonazioni tipiche di frasi introdotte dal "perché"; due intonazioni importantissime perché cambiano radicalmente il senso della domanda.


Provate a leggere questi cinque esempi.
Si tratta di cinque affermazioni seguite da una domanda:

A

- Sono stanco.
- Perché non sei andato in vacanza?

B

- Mi annoio un po'.
- Perché non lavori?

C

- Non riesco a concentrarmi.
- Perché non hai dormito stanotte?

D

- Ho la tosse.
- Perché hai fumato tanto?

E

- Non voglio dirti quello che ho fatto.
- Perché ti vergogni?


 

Tutte e cinque queste domande interrogative non sono realmente interpretabili quando vengono riportate in un testo scritto, dove appunto manca la possibilità di percepire l'intonazione. Ciascuna di queste frasi può essere infatti "modulata" in (almeno!!!) due modi diversi che trasmettono un senso, un significato completamente differente. Attraverso questo video-audio ascoltiamo ora per ogni frase le due modalità intonative. Poi vedremo la differenza di senso. Attenzione all'intonazione, ora!

 


 

Bene. Avete sentito due intonazioni diverse per porre una domanda che sembra la stessa. Quelli che hanno maggiore confidenza con l'italiano parlato forse hanno già intuito la differenza. I più attenti invece si saranno accorti che in molte lingue quella parola che in italiano è sempre "perché" si traduce con due parole differenti proprio a seconda della intenzione comunicativa, quella intenzione comunicativa che in italiano si trasmette attraverso l'intonazione.
Ma spieghiamo più dettagliatamente per chi avesse ancora qualche difficoltà.

Come avete visto per ogni interrogativa abbiamo dato una tonalità 1 e una tonalità 2.

Vediamo il primo caso: affermazione "sono stanco"; domanda: "Perché non sei andato in vacanza?".

A
Tonalità 1
- "Perché non sei andato in vacanza?" nella tonalità 1 è una vera domanda legata a una "nuova" questione. Il mio interlocutore dice che è stanco e io (che già sapevo che lui non era andato in vacanza) gli chiedo come mai non fosse andato in vacanza, chiedo cioè non direttamente quale sia il motivo della sua stanchezza, ma il motivo per cui lui non abbia trovato il tempo per rilassarsi.
Tonalità 2 - "Perché non sei andato in vacanza?" nella tonalità 2 non è più una domanda per sapere come mai lui non si sia preso un periodo di ferie. Con questa intonazione io chiedo direttamente se la causa della stanchezza sia il fatto di non essere andato in vacanza. La domanda con tonalità 2 è insomma una richiesta molto legata alla causa dell'affermazione, la richiesta relativa al perché della stanchezza e non al motivo per cui non ha fatto vacanze.

In pratica:
Tonalità 1 - Sono molto stanco (> pausa, quasi cambiamento di discorso) - Perché non sei andato in vacanza?
(risposta possibile: "perché non avevo soldi!")
Tonalità 2 - Sono molto stanco (> chiedo la causa della stanchezza indicando una possibile motivazione) - (sei molto stanco) perché non sei andato in vacanza?
(risposta possibile: "no, non per quello, sono stanco solo perché ho lavorato tutto il giorno!")

In generale dunque possiamo anche dire che mentre la domanda fatta con tonalità 1 richiede una risposta completa, la domanda con tonalità 2 di solito richiede una risposta del tipo sì/no.


Più sinteticamente vediamo gli altri quattro casi

B
Tonalità 1 - Mi annoio un po' (> pausa, quasi cambiamento di discorso) - Perché non lavori?
(risposta possibile: "perché mi hanno licenziato!")
Tonalità 2 - Mi annoio un po' (> chiedo la causa di questa noia indicando una possibile motivazione ) - (ti annoi) perché non lavori?
(risposta possibile: "eh forse, da quando mi hanno licenziato non ho niente da fare.")

C
Tonalità 1 - Non riesco a concentrarmi (> pausa, quasi cambiamento di discorso) - Perché non hai dormito stanotte?
(risposta possibile: "perché sono nervoso in questo periodo!")
Tonalità 2 - Non riesco a concentrarmi (> chiedo la causa di mancanza di concentrazione indicando una possibile motivazione) - (non riesci a concentrarti) perché non hai dormito stanotte?
(risposta possibile: "eh, probabilmente è proprio per questo, sì")

D
Tonalità 1 - Ho la tosse (> pausa, quasi cambiamento di discorso) - Perché hai fumato tanto?
(risposta possibile: "perché quando passo la serata con amici mi piace fumare e chiacchierare con loro!")
Tonalità 2 - Ho la tosse (> chiedo la causa della tosse indicando una possibile motivazione) - (hai la tosse) perché hai fumato tanto?
(risposta possibile: "Non credo, ieri ho fumato solo un paio di sigarette!")

E
Tonalità 1 - Non voglio dirti quello che ho fatto (> pausa, quasi cambiamento di discorso) - Perché ti vergogni?
(risposta possibile: "Perché veramente ho fatto una cosa orribile!")
Tonalità 2 - Non voglio dirti quello che ho fatto (> chiedo la causa del silenzio indicando una possibile motivazione) - (non vuoi dirmelo) perché ti vergogni?
(risposta possibile: "No, non mi vergogno, ma non ho voglia di parlare di questo ora!")

 

ATTENZIONE
Le possibilità intonative in italiano sono numerosissime.
Qui ne abbiamo indicate due, frequenti e comprensibili in tutta la nazione.
Questo non significa che le stesse intenzioni comunicative non possano essere espresse ANCHE attraverso altre intonazioni!

 

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