Le attività del programma 2023 sono:
Il museo della Crypta Balbi è uno dei luoghi più sorprendenti di Roma. Grazie agli scavi archeologici, qui è possibile seguire la storia di un quartiere dal I secolo a.C. fino al XX secolo, perché quest’area è stata abitata ininterrottamente per quasi duemila anni. È come assistere, in diretta, alle trasformazioni che hanno caratterizzato l’intera città.
Passeggiata nel quartiere San Lorenzo, uno dei più interessanti della città. Deve il nome alla Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, ma è nato come quartiere operaio e popolare, di tradizione antifascista, anche se oggi è soprattutto associato alla Sapienza, la Città Universitaria costruita proprio in epoca fascista. Un aperitivo fra le stradine del vecchio quartiere, dopo la visita, è certamente consigliato.
L’itinerario sul Palatino è un percorso nella storia della città: nell’antichità era il colle della fondazione di Roma e dei Palazzi degli imperatori; nel Rinascimento il luogo di ville, vigne e giardini delle famiglie aristocratiche; nei giorni nostri, tra le rovine antiche, sede di progetti innovativi per la valorizzazione del patrimonio naturalistico del colle (produzione di olio, miele e vino).
Itinerario ai Castelli Romani, poco lontano da Roma. Fin dall’epoca romana la bellezza della natura (boschi, laghi, colline) ha reso questi luoghi ideali per la villeggiatura: le rovine delle antiche ville imperiali e i giardini e le residenze barocche delle potenti famiglie aristocratiche lo testimoniano. Una giornata tra arte, natura e gastronomia locale.
Incontro con Roberto Tartaglione. Le elezioni politiche del 25 settembre 2022 hano determinato un cambio radicale nel governo italiano. Per la prima volta abbiamo una donna come Capo del Governo con uno staff decisamente di destra tutt'altro che moderata. Dopo i primi sei mesi di questa "nuova gestione" cosa sembra cambiare in Italia? E cosa nella lingua? Giorgia Meloni è il Presidente del Consiglio o La Presidente del Consiglio?
La storia del cinema italiano è certamente ricchissima e varia. Ma una cosa resta determinante in tutte le sceneggiature: la lingua e il rapporto fra lingua e dialetto. Da "La grande guerra" di Mario Monicelli (1959) a "Siccità" di Paolo Virzì (2022) quali sono state le scelte linguistiche dei più grandi registi
Vediamo il Teatro dell'Opera con un occhio storico e artistico: se poi avremo anche occasione di vedere un'opera... be' lo faremo!
Chi ha già frequentato questo corso sa che il pomeriggio a sorpresa non delude mai. Ma se vi dicessimo di che sorpresa si tratta... che sorpresa sarebbe?
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