Per tutto il 2021 sono
cancellate tutte le borse di studio e tutte le agevolazioni economiche
rilasciate a enti o organismi ufficiali della Repubblica Araba d'Egitto.
La sofferta decisione è
connessa a due gravissimi espisodi:
1) l'ingiusta detenzione dello studente dell'università di Bologna
Patrik Zaki incarcerato più di un anno fa e ancora in attesa di
giudizio.
2) i ritardi e i depistaggi che da cinque anni impediscono di svelare la
verità sull'omicidio di Giulio Regeni, studente italiano
torturato e assassinato in Egitto nel 2016. I responsabili del delitto,
identificati in alti funzionari dei servizi di sicurezza egiziani,
continuano a non essere incriminati e a godere di forti protezioni
politiche.
Continueremo ad accettare
naturalmente studenti egiziani che si iscrivano autonomamente ai corsi e
a riconoscere loro agevolazioni o borse ottenute attraverso canali
diversi, cioè non ottenute attraverso istituzioni pubbliche dell'Egitto
(Università, Enti o Rappresentanze Diplomatiche).
Siamo pronti a cancellare il provvedimento non appena lo Stato Egiziano
mostrerà la volontà di dare giustizia alla famiglia Regeni e a
riconoscere i diritti di Patrik Zaki. Nel frattempo ci apparirebbe un
comportamento complice quello di favorire studenti egiziani che attraverso
facilitazioni rilasciate da istituzioni pubbliche possono venire in
Italia ben sapendo di non rischiare qui arresti, torture o addirittura
la vita: ciò che è stato negato ai due universitari i cui diritti
sono stati brutalmente calpestati.
Come scuola non abbiamo
altra possibilità che manifestare in questo modo la nostra solidarietà
alle famiglie di Giulio Regeni e di Patrik Zaki.
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