Il programma del corso per italianisti, interpreti e insegnanti qui illustrato
è settimanale: ogni settimana segue cioè questo schema giornaliero (salvo richieste diverse),
variando temi e materiali fino a 6 settimane consecutive.


 



Sezione linguistico culturale

La mattina la lezione è suddivisa in una parte più specificamente destinata al progresso linguistico relativo alla capacità di ascolto e di produzione orale e scritta (parte A) e una più direttamente applicativa (parte B). Ciascuna mattinata prevede anche la trattazione di un “tema possibile” con materiali specifici, tema sempre correlato all’argomento del giorno.
 

Sezione storico artistica

Ogni settimana, altre 4 ore/ lezione sono dedicate a incontri culturali di storia e storia dell’arte. Possono svolgersi in un solo pomeriggio o più probabilmente in due pomeriggi di due ore  ciascuno. Ferma restando la possibilità di cambiamenti in base a richieste specifiche dei partecipanti, il programma culturale promuove lo sviluppo della conoscenza del “mondo italiano” attraverso visite guidate o lezioni di storia e storia dell’arte.
Da un lato si esplorano luoghi e siti archeologici spesso poco praticati dal “turismo di massa”. Dall’altro, attraverso la conoscenza di documentazioni storiche, si mostra quanto la storia antica sia ancora elemento vivo nell’attualità sociale italiana e in particolare quanto il bagaglio storico-culturale dei nativi sia determinante per spiegarsi scelte, atteggiamenti, tendenze politiche e civiche dell’attualità italiana.

 



Durata


Il corso ha la durata totale di 21 ore di 60 minuti (Tot: 1260 minuti).
Di queste ore, 17 sono dedicate all'attività linguistico culturale (preferibilmente di mattina) e 4 sono deticate alle attività storico-artistiche (distribuite in due pomeriggi)

 


 

1° giorno:       

a) Il lessico italiano
Disponiamo di liste compilate con criteri scientifici riguardanti  il lessico italiano distribuito per frequenza d’uso: le prime 1000 parole, le prime 3000 parole, le prime 6000 parole, le prime 10.000 parole.
A seconda delle competenze lessicali dei frequentati si valuterà il “già noto” e si amplieranno le conoscenze in modo progressivo.

b) Laboratorio pratico: gli italiani e la loro lingua
Il rapporto degli italiani con la lingua: educazione scolastica, pregiudizi, competenze vere e presunte, analfabetismo di ritorno, la valutazione del giusto/sbagliato, dinamiche sociolinguistiche.

Temi possibili
: Istruzione pubblica, diritto allo studio, costi dell’istruzione ecc.
 

2° giorno:

a)
Aspetti grammaticali
La dimensione formale della lingua è spesso intesa come conoscenza dei meccanismi dello scritto. Succede perciò che nella didattica prevalga spesso l’uso di subordinate con congiuntivo sulle numerose e più frequenti costruzioni con modi infiniti, che l’uso di pronomi nella loro funzione “realmente” pronominale prevalga su quello dei pronomi come marcatori di determinate funzioni di alcune parti del discorso e così via. Nella lezione si insiste sugli aspetti più trascurati della lingua italiana.

b) Laboratorio pratico: scrivere
Analisi del linguaggio dell’informazione in relazione a argomenti trattati (politica, cronaca, spettacolo, sport). Come scrivere un articolo, la regola delle 5 W in italiano, lo stile.

Temi possibili
: gli argomenti “sensibili” come i diritti civili, le coppie di fatto, l’ omosessualità, il sessismo, l’ immigrazione ecc.


3° giorno:

a)
Le tecniche del dibattito
In una discussione privata, e ancor più in una discussione pubblica, si tende spesso a “vincere” attraverso artifici a volte sottili, a volte fin troppo facili, per mettere “spalle al muro” l’interlocutore. Di solito, in televisione,  non vince chi ha ragione, ma chi “buca lo schermo”, chi riesce cioè a incantare gli ascoltatori attraverso trucchi retorici ben calcolati. Per accorgersi dell’inganno bisogna fare molta attenzione.

b) Laboratorio pratico: dibattere
Prove pratiche di discussione: difendere una tesi insostenibile in modo plausibile e convincente. Prove di ascolto.

Temi possibili: la giustizia, leggi, sentenze, durata processi ecc.


4° giorno:

a)
Lingua e potere
Possedere una lingua significa non soltanto conoscere un codice di comunicazione, ma anche possedere gli strumenti essenziali per esercitare il proprio diritto alla libertà come essere umano (quella sancita dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo) e quella di cittadino (sancita dalla Costituzione nazionale). Questo rapporto tra lingua e potere è stato storicamente determinate (chi controlla la lingua è padrone di tutto, diceva un celebre pedagogo in qualche modo riformulando l’idea di Orwell).

b) Laboratorio pratico: bufale (fake news), post-verità e troll
Il modo di scrivere è stato certamente influenzato dalla comunicazione web e dallo stile proprio di social e chat. Oltre a doverci difendere da bufale o dall’accettazione passiva di post-verità, dobbiamo difenderci pure dalla disinformazione e dai troll. Ma dobbiamo ammettere che per fare il troll ci vuole una grande abilità linguistica.

Temi possibili: La libertà di stampa, la censura, l’autocensura ecc.


5° giorno:

a)
A ciascuno il suo
Ognuno impara la lingua “a modo suo”: proprio per questo ognuno può avere incertezze o problemi su alcuni aspetti della lingua che per un motivo o per l’altro gli appaiono complessi (ortografia, sintassi, morfologia, pronuncia, stile, questioni di dialetto, comprensione ecc.) Nell’ultima lezione si affrontano questioni di questo genere a richiesta degli iscritti.

b) Un linguaggio “speciale”
A seconda degli interessi dei partecipanti si analizzano aspetti del linguaggio giuridico (es: una sentenza della Corte Europea di Strasburgo), amministrativo (es: la Costituzione italiana), economico (es: articoli di economia e finanza), commerciale (es: lettere o mail di lavoro) o di diverso tipo a seconda delle richieste.

Temi possibili : connessi al linguaggio trattato, scienza dell’alimentazione, commercio, dazi, regolamentazioni alimentari ecc.


 


I materiali didattici sono forniti dall’insegnante. Non si richiede l’uso di libri di testo o manuali, ma naturalmente, a chi ce lo domanderà, suggeriremo  testi pubblicati da Scudit, come GPS, Grammatica Italiana per straniere vol I e II, di Roberto Tartaglione e Angelica Benincasa, Alma ed 2015; Le prime 1000 parole e le prime 3000 parole italiane, di Roberto Tartaglione, Alma ed 2017-2018;  Grammatica avanzata della lingua italiana, di Roberto Tartaglione e Susanna Nocchi, Alma ed 2006; Il Congiuntivo, di Tommaso Marani e Daniela Mancini, Alma ed 2015; Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri online, di Roberto Tartaglione, 1999-2018, in www.scudit.net/mdindice.htm


 

Fra le visite possibili  ne mostriamo tre solo per illustrare spirito e obiettivi delle attività:


Il Pigneto

Il quartiere simbolo della Roma operaia degli anni Cinquanta, della Roma di Pasolini degli anni Sessanta, del degrado degli anni Settanta e del mondo radical-chic di oggi

 



San Lorenzo e la Città Universitaria

San Lorenzo, un quartiere “popolare” reso celebre da un famoso romanzo di Elsa Morante, sede della città universitaria di Roma costruita in periodo fascista con architettura razionalista. Quartiere che ha rappresentato negli anni Settanta il cuore dei movimenti anti-sistema legali e illegali (Lotta Continua, Brigate Rosse, Autonomia Operaia) e che oggi è invece cuore della “movida” meno esigente.


 

Il Testaccio

Il quartiere che sorge intorno all’antico “Monte dei Cocci” dove spicca la Piramide Cestia proprio a fianco del Cimitero Acattolico (dove sono sepolti personaggi come Antonio Gramsci, John Keats e
Percy Bysshe Shelley).
Lì vicino Porta San Paolo dove si è combattuta l’ultima battaglia di resistenza ai soldati nazisti prima dell’arrivo degli americani a Roma durante la Seconda Guerra Mondiale.