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Del fare le
corna e di altre armi contro la jella abbiamo già parlato in una
vecchia lettura di Matdid, Facciamo le corna (click).
Quello che invece vogliamo illustrare oggi sono i gesti, le azioni,
gli oggetti o i comportamenti che si ritiene portino sfortuna. Si
tratta in alcuni casi di fenomeni di superstizione "internazionali";
in altri di tradizioni esclusivamente italiane.
(Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo
porta male, Eduardo de Filippo)
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Il numero 17 -
Porta male (vedi in Matdid
Roma Faq
e anche
la soluzione degli "esercizi sui numeri" da
cui si ricavano interessanti informazioni) e corrisponde a quello
che all'estero è rappresentato in genere dal numero 13: terribilmente sfortunato
è quindi il giorno venerdì 17, data
in cui certamente conviene non prendere un aereo.
Il numero 13, in Italia, è invece generalmente considerato un numero
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fortunato (e fare
13 al totocalcio corrisponde a vincere a una lotteria).
L'unico divieto riguardo a questo numero è pranzare in 13 a tavola (ricordo
dell'Ultima Cena: in Matdid, da non perdere
Il linguaggio dei gesti: il Cenacolo di Leonardo).
L'origine della tradizione negativa del numero 17 è molto
incerta (qualcuno pensa al fatto che in numeri romani il 17 si
scrive XVII, anagramma di VIXI, cioè "ho
vissuto", quindi sono morto; altri pensano alla famosa
battaglia di Teutoburgo, del 9 dopo Cristo, in cui fra
le altre legioni romane anche la diciassettesima fu
annientata dai Germani; altri poi sostengono che secondo la
Bibbia il Diluvio Universale sarebbe cominciato il
diciassettesimo giorno del mese): qualunque sia il motivo,
se si è superstiziosi, meglio evitare ogni richiamo al
numero 17. |
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Poggiare un cappello sul letto o
anche tenere fiori in camera da letto - Sono due azioni che
portano sfortuna: richiamano infatti alla mente i gesti che si fanno
quando in una stanza c'è un morto (e in molte regioni italiane
si dice anche che il letto in camera da letto non deve mai
essere posizionato con i piedi verso la porta: è infatti la
posizione del morto che deve essere portato via!). |
D'altra parte non
dimenticate che anche aprire un ombrello in casa è
come chiamare la pioggia all'interno della propria
abitazione, quindi la sventura in famiglia. Meglio tenerlo
chiuso. |
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Regalare un portafoglio (vuoto) o
anche un oggetto tagliente (come una spilla) - Regalare un
portafoglio vuoto è come augurare povertà (si può però allontanare
la sfortuna - e quindi regalarlo - mettendo nel portafoglio una moneta). Un oggetto
tagliente invece è come una minaccia di violenza (il rischio
di violenza viene però cancellato se si punge leggermente con la
stessa spilla il destinatario del regalo). |
In generale i regali
che "portano sfortuna" si possono comunque fare facendosi
pagare simbolicamente con una monetina. Così non sono più
"regali" ma "vendite". |
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Accendere con lo stesso fiammifero la sigaretta a tre
persone diverse. E per conseguenza non si accende con la stessa
fiamma dell'accendino la sigaretta a tre persone - Si dice
che questo gesto provoca la morte del terzo, o anche del più
piccolo. Dopo due "accensioni di sigaretta", perciò, si
cambia fiammifero o si riaccende la fiamma dell'accendino.
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Sembra che questa
tradizione derivi dai tempi della prima guerra mondiale: i
soldati in trincea di notte, accendendo un fiammifero,
costituivano un ottimo bersaglio per i cecchini, cioè i
tiratori, dell'esercito nemico. Acceso il fiammifero per la
prima sigaretta il cecchino si allertava; mentre si accendeva
la seconda sigaretta il cecchino prendeva la mira. Alla terza
sigaretta il cecchino sparava. |
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Dire "auguri" o "buona fortuna" a chi sta per affrontare una
prova difficile o di un evento importante (un esame, una gara
sportiva ecc) - Sono espressioni che portano sfortuna
perché nominare qualcosa di positivo significa allontanare
la possibilità che questa cosa accada realmente.
Quindi si preferisce dire "in bocca al lupo" (come
dimenticare che Berlusconi aveva promesso che avrebbe
assistito alla finale dei |
Mondiali di Calcio a
fianco dell’Italia e la Nazionale italiana è stata immediatamente
esclusa agli ottavi di finale?)
In Matdid vedi anche
Lingua e tabù. |
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Il colore viola per persone dello
spettacolo (attori, ballerini e cantanti in particolare) - Porta sfortuna
perché nel periodo della Quaresima, quando i sacerdoti vestono di
viola, gli spettacoli teatrali o musicali venivano sospesi per
rispetto verso la Passione di Cristo (e la gente di spettacolo
restava quindi disoccupata). Ci sono artisti che hanno cancellato il loro spettacolo
proprio perché la sala teatrale era decorata con elementi viola (caso
clamoroso quello del cantante Pavarotti). |
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Far cadere il sale - Porta male
perché il sale era un bene molto prezioso che certo non poteva
essere sprecato. Al contrario versare del vino sul tavolo si dice
che "porta allegria". Di vino ne abbiamo sempre avuto in abbondanza.
(Porta comunque male anche far cader l'olio o il pane. Anzi,
il pane è bene non tenerlo sul tavolo in posizione
rovesciata perché significa richiamare la miseria e la fame.
E quando un pezzo di pane diventa |
vecchio e
duro, prima di buttarlo nell'immondizia, c'è chi gli dà un
bacio per farsi perdonare questo gesto così offensivo verso
l'alimento più prezioso al mondo). |
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Quattro
persone si salutano stringendosi la mano e incrociando le
braccia - Più in generale disporre gli oggetti in forma
di croce (anche le posate sul tavolo, o le scarpe in terra)
porta male perché ricorda ovviamente la morte di Cristo. |
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Rompere uno specchio
- Si sa: sette anni di sventura!
L'origine di questa superstizione è antichissima. Non è
legata tanto al fatto che una volta uno specchio era un bene
certamente prezioso, ma soprattutto a un motivo diverso. Lo
specchio riflette l'immagine e quindi la sua distruzione, in
qualche modo, rappresenta la distruzione di se stessi.
Perché sette anni? Mah, probabilmente perché secondo alcune
credenze |
romane la
vita si rinnova ogni sette anni (e poi il sette, si sa, è un
numero pieno di richiami magici: sette vite come un gatto, i
sette colli di Roma, i sette re di Roma, la crisi del
settimo anno e chi più ne ha più ne metta!). L'importante
comunque è ricordarsi che quando si tiene in mano uno
specchio bisogna fare attenzione! |
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Rifare il letto in
tre (donne) - Porta sfortuna perché la più giovane
potrebbe non trovare marito (Be', certo: se una ha bisogno
di due collaboratori per rifare il letto...)
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Non
abbiamo parlato qui delle superstizioni più famose (il
gatto nero, camminare passando sotto una scala ecc.)
perché sono notissime in quasi tutto il mondo. E non abbiamo
parlato nemmeno del mare di superstizioni molto legate a uno
specifico territorio, a una regione, a una città in
particolare o magari solo a determinati ambienti. Del resto
in Italia, come in molti altri paesi, qualche volta le
superstizioni sono solo di un piccolo clan, a volte
addirittura di una sola famiglia e non di rado... del tutto
personali: la mia squadra del cuore ha vinto una partita e
mentre io la guardavo indossavo una determinata camicia?
Bene: tutte le volte che la mia squadra giocherà indosserò
quella camicia perché è chiaro che "porta bene"! Cliccando
sulle pubblicità di un Sito Internet gratuito ho imparato
meglio l'italiano? Bene, cliccherò sempre perché porta
fortuna! Quando ho superato quel difficilissimo esame avevo
in tasca una certa moneta? Bene: quella moneta sarà il mio
amuleto!
Per gli studenti potrà essere un buon esercizio provare a
raccontare le superstizioni del proprio paese o anche quelle
...personali. |
APPENDICE: le
catene di Sant'Antonio |
Per catena di Sant'Antonio si intende quel
sistema (fastidiosissimo) che permette la propagazione di un
messaggio. In passato funzionava con una lettera che ti arrivava a
casa e che si concludeva dicendo: ora invia questa lettera a 10 tuoi
amici. Se lo farai la fortuna ti sorriderà. Se interromperai la
catena... (e qui si elencavano una serie di disgrazie capitate a chi
interrompeva il meccanismo).
Oggi le catene di Sant'Antonio si diffondono via email.
Qui sotto l'ultimo messaggio del genere che mi è arrivato:
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